Competenze, progettazione europea, gioco a supporto dell’azione educativa e comunicazione: cinque webinar a supporto della disabilità visiva

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Rilevare le competenze in presenza di disabilità visiva, conoscere le fasi della progettazione europea alla luce della nuova valutazione per competenze fornita dal Ministero dell’Istruzione, utilizzare il gioco a supporto dell’azione educativa attraverso l’utilizzo del Lego Braille Brick, conoscere i sistemi di comunicazione della persone sordo-cieche ed apprendere grazie alla tifloinformatica con esempi pratici di uso della tecnologia a supporto della comunicazione. Questi i temi principali dei 5 webinar, portati avanti nell’annualità 2020-2021 dalla dottoressa Carmen Pirro, psicopedagogista – psicologa – tiflologa – tifloinformatica, rivolti agli operatori delle cinque regioni coinvolte nel progetto Bloom Again: Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia e Toscana che si sono conclusi lo scorso 26 giugno.

Trattandosi di incontri che prevedevano la partecipazione di persone esperte nell’ambito della disabilità visiva, gli incontri sono stati progettati allo scopo di promuovere momenti di dibattito su questioni riguardanti la rilevazione della competenze e la progettazione educativa con strumenti basati sui principi bio-psico-sociali dell’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute).

Obiettivo del webinar è stato quello di stimolare tra i partecipanti riflessioni riguardo le metodologie e strategie educative nell’ambito della disabilità visiva.

Si è voluto rendere i partecipanti il più possibile attivi, incentivandoli a cooperare attraverso la realizzazione di una progettazione educativa.

Per raggiungere lo scopo, sono stati impiegati modelli precompilati di progettazione educativa sulla base della indicazioni normative italiane, esempi di rilevazione di competenze con checklist di osservazione, infine la realizzazione di una proposta educativa sotto forma di “compito di realtà“. I partecipanti sono stati invitati a scegliere se realizzare una progettazione educativa riguardo l’insegnamento dei pre-requisiti Braille o attività per l’insegnamento del Braille per un alunno frequentate l’ultimo anno della scuola dell’infanzia o il primo della primaria.

Come strumento di attuazione del progetto educativo i partecipanti hanno cooperato per realizzare un “compito di realtà”, ovvero una proposta educativa strutturata che permette di lavorare sugli apprendimento contestualizzandoli in situazioni di vita concreta. L’idea di base è stata quella di progettare un applicativo pratico e realistico dei principi tiflologici che sono alla base del Braille. Esempi di compiti di realtà sono stati il modello intitolato “Il tatto come forma di riconoscimento” volto a favorire la conoscenza dei pre-requisiti al Braille con attività concrete di esplorazione spaziale e il modello “Consapevolezza spaziale e bidimensionale” dove l’organizzazione spaziale diventa il prototipo per l’esplorazione dei luoghi aperti.

Come “mediatori educativi” sono stati utilizzati i Lego Braille Brick e, dopo una prima fase di presentazione riguardo le caratteristiche e i possibili campi di impiego, i partecipanti si sono cimentati nella realizzazione di possibili attività educative finalizzate alla trasmissione di concetti e principi tiflologici da inserire come attività ludiche e formative nel compito di realtà.

Nella realizzazione dei compiti di realtà sono state necessarie attività quali negoziazioni, pianificazioni, valutazioni ed esplorazione sia di alternative sia di contenuti. Questi aspetti sono stati posti come strumenti di riflessione riguardo la difficoltà di raggiungere una progettazione educativa comune tra le diverse figure professionali che hanno in carico un utente.

Nell’ultima parte del webinar è stata posta l’attenzione alle forme comunicative e linguistiche specifiche per la sordo-cecità, mostrando un esempio pratico di supporto alla comunicazione attraverso la mediazione della strumentazione informatica.

“Gli argomenti dei webinar hanno avuto come scopo quello di far emergere le specificità e le risorse che le diverse figure professionali che operano nei processi di apprendimento, socializzazione e inclusione, mettono in campo all’interno dei proprio campi di esperienza nell’ambito della disabilità visiva – spiega la dottoressa Pirro – attraverso una proficua collaborazione è possibile rilevare le competenze trasversali, formali e informali che rappresentano l’aspetto più significativo e duraturo di tutto il percorso di apprendimento e sono la sintesi degli interventi educativi tiflologicie riabilitativi messi in campo per promuove il pieno sviluppo di tutte le potenzialità di una persona disabile della vista”.

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