Tornare a vivere i luoghi del territorio

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È primavera, la natura si risveglia come ogni anno, mentre noi ci stiamo chiedendo se questa volta non ci sarà un lockdown improvviso o qualche altro evento tragico che ci farà fermare a guardare inermi il tempo che scorre. Eppure è arrivato maggio e con cautela si ha voglia di allungare lo sguardo, di osare un po’ di più, di tentare di respirare a pieni polmoni le possibilità che la vita ci presenta. Così timidamente i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze coinvolti nelle cooperative di Bell’Impresa cominciano a credere che “si può fare”, proprio come ci racconta Claudio Bisio nella cooperativa dell’omonimo film.
Si fanno i primi tentativi, si presentano le prime richieste a dirigenti e amministrazioni comunali, si attivano i primi contatti con le associazioni locali ed è proprio tra i più giovani studenti delle scuole primarie che si vivono le prime testimonianze di azioni concrete sul territorio. Già… si va sul territorio! Si esce da scuola, dalle mura dell’aula, dalla bolla della classe e si fa comunque apprendimento. I ragazzi vivono ogni conseguenza delle loro scelte sulla pelle, sviluppano autonomia, si orientano in uno spazio ampliato, quello della comunità, delle relazioni complesse, della vita pubblica.

I primi a dare il via sono i bambini e le bambine delle cooperative “I gatti spaziali” e “La super classe” della scuola di San Giorgio in Salici che si inseriscono all’interno di una giornata ecologica organizzata dal comune di Sona in cui espongono i prodotti che hanno creato a partire da materiale riciclato, manipolato, rigenerato. La partecipazione è tanta, le famiglie sostengono l’entusiasmo degli studenti, il sindaco e la dirigente si stringono a loro e il risultato è una bellissima giornata, il 9 aprile, fatta di protagonismo, di sensibilità ambientale, di valorizzazione del lavoro annuale e anche di raccolta concreta, che ora i piccoli soci della cooperativa scolastica potranno decidere come investire.

Due settimane dopo è il momento dei bambini di San Pietro in Cariano. Siamo a pochi km, stessa età di minori coinvolti, educatori e docenti sempre presenti, ma percorsi molto diversi. Qui, il 30 aprile, è stato possibile assistere ad una mostra itinerante e ad una rappresentazione teatrale. I bambini della 4°A hanno narrato alle famiglie il percorso annuale della Cooperativa Scolastica “I Fuorilegge”: un percorso fatto di richiesta soci e composizione dell’Assemblea, di elezione del consiglio d’amministrazione, di cambio logo e nome della cooperativa scolastica ma soprattutto fatto di competenze. Gli studenti infatti hanno approfondito l’analisi e la consapevolezza di alcune loro caratteristiche come la “capacità di comunicare in contesti complessi”, messa magistralmente in campo durante l’evento. La 4°B, fondatrice della cooperativa “I Capobranchi”, si è affiancata con una rappresentazione teatrale del percorso annuale legato allo sviluppo della capacità di gestire i conflitti allenata in duplice modalità: da un lato nell’esercizio quotidiano nelle ore scolastiche, dall’altro con la scrittura e recitazione della rappresentazione, ideata dai bambini stessi sul tema dei conflitti tra pari, dopo due brevi percorsi formativi sull’espressività e sul video-making.
Il risultato è stato un evento in cui sono confluite più di 100 persone, che hanno compreso veramente il percorso scolastico annuale dei bambini e allo stesso tempo hanno abitato un luogo pubblico dismesso e degradato. La scelta del luogo per l’evento infatti non è stata casuale ma ben identificata, per contribuire ad un progetto comunale più ampio di riqualificazione di una zona degradata. Nel bel mezzo del nulla, di scritte sui muri, di erba alta da tagliare, di sporcizia per terra, di case attorno decadenti, i bambini hanno messo in scena la bellezza grazie alla cura dei dettagli, alla scelta di pochi materiali ma di qualità, di vestiti studiati e creati ad hoc ma soprattutto grazie ai temi valoriali portati, scritti e rappresentati dai bambini stessi.

Questi eventi, un tempo forse scontati e oggi apparentemente semplici, racchiudono un valore inestimabile di crescita individuale e collettiva allo stesso tempo: da un alto ogni singolo bambino ha espresso le proprie competenze, dall’altro si è fidato e le ha messe a disposizione del gruppo in un percorso lungo, annuale e talvolta anche faticoso.
Così è stato anche per gli adulti che li circondano, genitori, docenti, educatori, dirigenti, amministrazioni, che hanno camminato faticosamente a fianco dei bambini in questi due anni, a volte perdendo anche la bussola, ma cercando di salvaguardare il valore del confronto e delle relazioni come elementi indispensabili alla crescita integra di ogni bambino.

 

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