Facendo s’impara: il bello dell’apprendimento non formale

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Apprendimento non formale: come imparare facendo

Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo. Con queste parole, Aristotele sottolineava l’importanza della pratica come forma di apprendimento, ed è proprio nell’apprendimento non formale che si acquisisce una grande crescita personale. Ma che cos’è l’apprendimento non formale?

Abbiamo parlato della differenza tra apprendimento formale, non formale ed informale qui per cercare di capire le maggiori differenze. Nello specifico, l’apprendimento non formale è quel tipo di educazione che predilige la pratica: viene utilizzata la formula “learning by doing”, ovvero imparare direttamente sul campo. La metodologia di apprendimento consiste nell’interazione tra gli studenti e le concrete situazioni in cui fanno esperienza. Le attività sono accuratamente progettate per favorire lo sviluppo personale, sociale e professionale di chi partecipa. Per saperne di più, abbiamo raccolto le testimonianze di 3 educatori che racconteranno come applicano la filosofia del Learning by doing. Iniziamo!

 

Meteorologi in azione con Paolo Donà di Meteo4

Era il 1948 quando due giovani ragazzi appassionati di meteorologia si conoscono nei banchi del ginnasio. Due ragazzi che avevano letteralmente la testa fra le nuvole: Emilio Bellavite e Angelico Brugnoli. Tra barometri e termometri, la loro passione cresce a tal punto che nel 1948 decidono di realizzare l’Osservatorio Meteo 4 nella casa di Angelico. Oggi il loro lavoro è portato avanti da un gruppo di appassionati: gli Estremi di Meteo 4. Nata nel 2006, oggi l’associazione ha realizzato due stazioni meteo a Verona e gestisce una cinta di dati provenienti da più di 300 stazioni in Italia.

Imparare il mestiere del meteorologo con Meteo4

Paolo ha seguito le orme del suo eroe, Emilio Bellavite, e ha seguito la sua passione per la meteorologia. Nel 2019, il gruppo degli Estremi ha deciso di aprire la stazione e condividere i segreti della meteorologia organizzando corsi per bambini e adulti. Nasce così Meteogiocando, con lo scopo di insegnare ai ragazzi il lavoro del meteorologo direttamente sul campo: conoscere i parametri utilizzati per le previsioni del tempo, realizzare concretamente gli strumenti come anenometro, barometro, halipad e tanto altro permette di imparare più velocemente ed efficacemente. È anche possibile realizzare un tornado in bottiglia! Il tutto con prodotti ecosostenibili perché è con le piccole attenzioni che possiamo salvare il mondo.

 

Costruire un tornado in bottiglia con Meteo4

Programmazione, amore e fantasia con CoderDojo

Il futuro è binario. Ma è possibile essere creativi in mezzo a codici e linee di programmazione? La risposta è SI e CoderDojo ne è l’esempio. Il club di programmatori e appassionati di tecnologia operante a Verona, fa del Learning by doing la sua forza motrice. I tutor insegnano ai bambini e ai ragazzi come programmare, come scrivere pagine web e in generale “cosa sta sotto il cofano” degli strumenti tecnologici che ci circondano. CoderDojo offre ai ragazzi nuovi strumenti per esprimere sé stessi, e lasciarli liberi di esplorare le proprie passioni, i propri interessi, al loro ritmo, mostrando il lato divertente e creativo della programmazione.

Imparare la programmazione con CoderDojo

Attraverso l’approccio del costruzionismo e dell’apprendimento creativo, i bambini e i ragazzi apprendono concretamente il lavoro di programmazione. Nel caso dell’informatica, i giovani realizzano un oggetto tangibile che può anche essere un software con cui è possibile interagire. Questo metodo funziona perché si basa sull’imparare seguendo i propri interessi e le proprie passioni. Partendo dalla programmazione, si potrà poi passare alla stampa 3D e alla programmazione con programmi professionali, come Python, Mit, AppInventor. Un buon modo per unire passione e fantasia in modo funzionale e costruttivo.

I bambini che programmano la loro fantasia

Eroi fin da bambini con Amnesty International

Lo sapevi che più di 123 milioni di bambini non possono andare a scuola anche se il diritto allo studio è inviolabile dal 1948 secondo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite? E che il diritto alla felicità dei bambini è protetta dalla Convenzione sui Diritti dell’infanzia dell’ONU? Ogni giorno ci sono persone che lottano per proteggere e garantire pari opportunità e un futuro felice a tutti con Amnesty International, il movimento globale di persone che dal 1961 contribuiscono a ridare libertà e dignità a migliaia di persone, salvando 3 vite al giorno.

 

Il lavoro dei giovani difensori dei diritti umani con Amnesty International

Da molti anni, Amnesty International collabora con i giovani applicando l’apprendimento non formale per fornire ad alunne e alunni le competenze necessarie per diventare attenti esploratori del mondo che li circonda. Amnesty predilige l’apprendimento non formale come mezzo indispensabile per diventare da subito parte attiva nella società. I materiali Amnesty Kids per la scuola sono pensati per coinvolgere le classi nel percorso di apprendimento attraverso attività partecipative. In questo modo ragazze e ragazzi avranno l’opportunità di collaborare tra loro, confrontarsi sui differenti punti di vista e sentirsi responsabili delle proprie idee e azioni su temi come riscaldamento climatico, discriminazione razziale, istruzione per tutti e molto altro. È inoltre possibile seguire videolezioni dedicate in Amnesty Academy, per approfondire temi specifici. Difendere i diritti umani è proprio un gioco da ragazzi!

 

La panchina realizzata con Amnesty International

L’apprendimento non formale viene applicato in molti altri contesti e porta in luce le peculiarità di chi partecipa alle attività. Giocare, imparare e divertirsi sono alla base di questo approccio che permette di scrivere oggi la strada per il tuo futuro. E tu sei pronto a mettere le mani in pasta?

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