Le mani in terra: al Polo Inclusivo bambini al lavoro per realizzare i loro orti

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Che fretta c’era/Maledetta primavera? cantava Loretta Goggi nel 1981 e la fretta di ieri, unita  alla voglia che sia già primavera, la ritroviamo anche oggi al  Polo Inclusivo Sperimentale (III piano dell’IC Carlo Levi, sede di Largo Monte San Giusto, 16), luogo di messa in atto del progetto Aracne – La Rete che Include, nato per promuovere nel complesso ed eterogeneo territorio del III Municipio di Roma la piena inclusione sociale di 200 minori con disabilità e in condizioni di povertà educativa.

Negli spazi del Polo, infatti, bambini e bambine con fragilità sono all’opera per realizzare degli orti e mettere a semina delle piantine da crescere con cura, pazienza e amore. Un’attività di contatto con la natura capace di trasmettere grandi benefici e insegnamenti: dall’indipendenza, al controllo; dal miglioramento delle capacità di problem solving, alla possibilità di interazione sociale.

Mettere le mani nella terra, coltivare all’aperto e farlo in compagnia non potrà che regalare serenità e gioia ai bambini, in contatto con un ambiente stimolante che li porterà a cogliere autonomamente i frutti del proprio orticello.

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