“Siamo tutti fragili, ma forti allo stesso tempo”: Federica Pellegrini si racconta ai giovani speaker di Jolly Roger
di ideaprisma82
L’ex nuotatrice e campionessa olimpica Federica Pellegrini, medaglia d’oro nei 200 metri stile libero femminili alle Olimpiadi di Pechino 2008 e prima nuotatrice della storia a partecipare a cinque diverse finali olimpiche di una stessa specialità in occasione delle Olimpiadi di Tokyo 2020, si è prestata per un’intervista da parte dei ragazzi di Jolly Roger – La radio dei pirati, satellite di Aracne – La Rete che Include, progetto di inclusione sociale selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nato per promuovere nel complesso ed eterogeneo territorio del III Municipio di Roma la piena inclusione sociale di 200 minori con disabilità e in condizioni di povertà educativa.
Cosa consigli per curare i capelli quando si passa molto tempo in piscina?
Di solito si consiglia di applicare degli oli prima di entrare in acqua, ma è sconsigliato se fai un allenamento di un certo livello, perché la cuffia scivola subito. In realtà basta bagnarli con l’acqua dolce prima di entrare in piscina, perché l’acqua crea una sorta di pellicola che non fa attaccare le particelle di cloro. Personalmente ho sempre usato oli super naturali e sono sempre fenomenali.
Qual è il tuo piatto preferito?
Il mio piatto preferito sono gli spaghetti al pomodoro, che se fatti bene sono un piatto infallibile.
Quante volte sei stata campionessa?
Parecchie fortunatamente, dai campionati mondiali, a quelli europei, ma un’olimpiade direi che basta e avanza ecco!
Quante volte al giorno andavi in piscina ad esercitarti?
Era tostissima. Io andavo in piscina tutti i giorni, due volte al giorno, tranne il sabato che andavo solo la mattina e poi avevamo un giorno e mezzo di riposo, inclusa la domenica che avevo libera per riposarmi perché il lunedì successivo si ricominciava.
Com’è la vita da mamma?
La vita da mamma è uno stravolgimento potente. Veder crescere mia figlia dà grandi soddisfazioni, ma è molto tosta. Io sono una mamma che lavora e gestire una bimba piccola in questa Italia a livello lavorativo è davvero difficile per me e figuratevi come deve essere per le altre mamme.
È stato difficile lasciare il nuoto?
È stato difficile perché è stato l’amore della mia vita per vent’anni, la mia unica priorità, la mia grande passione e lo sarà per sempre. Però poi le priorità diventano altre. Il brutto di questo sport è che intorno ai 32 anni sei già un atleta maturo e non puoi mantenere gli stessi risultati da campione del mondo. Ho scelto di darmi altre priorità, però il mondo del nuoto mi mancherà sempre e spero di poter trasmettere a mia figlia la mia stessa passione per l’acqua.
Qual è la tua definizione di fragilità e perché è importante parlarne e rendersi conto che tutti in fondo siamo fragili e che non ci sono solo alcune categorie, ma che la fragilità è una situazione in cui ci troviamo tutti?
Io sono convinta che tutti siamo fragili, ma anche forti allo stesso tempo. L’importante è come riusciamo a reagire a questi momenti. A volte ci vuole il suo tempo per farlo, ma quando riusciamo a reagire a questo tipo di cose ci si sente sicuramente più forti.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Due anni fa ho aperto con mio marito la mia Academy di nuoto e questo da ora in avanti sarà il mio grande progetto di vita per gli anni futuri.
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