Patto educativo di comunità: costruire una rete solida per il futuro dei giovani
di cooperativasocialeeva
“Non bisogna restare indifferenti alle richieste dei ragazzi, ma mettersi al loro fianco, senza imporre soluzioni, bensì creando percorsi e processi. Lo abbiamo fatto nel percorso sulla comunità educante del progetto Antenne, attraverso il quale abbiamo cercato di costruire un processo di rete” dichiara Fabio Mencocco della Fondazione Don Calabria, fondata nel 2021 nel contesto delle attività svolte dall’Istituto Don Calabria. La Fondazione gestisce in Italia attività residenziali, diurne e programmi di intervento per l’accoglienza, il recupero, l’educazione e la riabilitazione di detenuti, giovani, minorenni, persone con disabilità e immigrati. La Fondazione, tra i partner del progetto Antenne, ha partecipato all’incontro “Chi fa crescere una comunità educante” che si è svolto lo scorso ottobre.
Voi siete tra i firmatari del Patto educativo di comunità di Casal di Principe. Cosa vi aspettate da questa iniziativa?
Da questo Patto ci aspettiamo la costruzione di una rete solida, su cui abbiamo lavorato intensamente in questi anni. Una rete capace di dare risposte concrete alla società e, soprattutto, ai ragazzi cui ci rivolgiamo, offrendo loro nuove opportunità. Mi auguro che questa rete sia efficace, ovvero un insieme di associazioni unite che operano sul territorio con azioni concrete per il bene della comunità di Casal di Principe. Abbiamo constatato l’esistenza di una rete informale, nota a molti, ma che spesso non agisce in maniera omogenea e non integra le diverse attività.
Questo è il primo Patto educativo di comunità realizzato a Casal di Principe. Qual è, secondo lei, il valore di questa iniziativa?
Si tratta di un’iniziativa di grandissimo valore. In passato era stata proposta un’idea simile da parte della vecchia giunta comunale, ma non è mai diventata operativa. Con la firma di questo Patto, invece, ci aspettiamo di portare a Casal di Principe – e nelle aree limitrofe come San Cipriano d’Aversa, Villa Literno e Casapesenna – un valore aggiunto per le attività sociali delle cooperative e delle associazioni del territorio.
Dalla sua esperienza sul territorio, quali sono le priorità che il Patto dovrebbe affrontare?
Nell’ambito del progetto Antenne abbiamo organizzato focus group e tavoli di confronto per comprendere le reali necessità del territorio. Se dovessi indicare una priorità concreta, direi sicuramente il potenziamento dei trasporti, affinché i ragazzi possano raggiungere i nostri centri anche senza un mezzo proprio. Questa necessità è emersa più volte nei nostri incontri: se i genitori lavorano, spesso i ragazzi non hanno modo di spostarsi autonomamente. Un servizio navetta, ad esempio, consentirebbe loro di partecipare alle attività senza difficoltà. Spero che attraverso questo Patto si possa condividere questa esigenza e trovare una soluzione.
Quale contributo darà la sua associazione/organizzazione alla realizzazione del Patto educativo di comunità?
Il nostro contributo sarà basato sull’esperienza che abbiamo maturato sul territorio, soprattutto nel rapporto con gli adolescenti e i preadolescenti. In particolare, la nostra fondazione gestisce un laboratorio di pasticceria e panificazione, che metteremo a disposizione per organizzare attività formative e laboratori. L’obiettivo è offrire ai ragazzi opportunità concrete per allontanarli dai pericoli della strada e aiutarli a costruire un futuro. Inoltre, prevediamo di ampliare l’offerta formativa ad altri settori professionali.
Quali ostacoli potrebbero frenare la realizzazione del Patto e come si possono superare?
Il rapporto umano può essere la forza ma anche la debolezza di una rete territoriale. È fondamentale lavorare sulla collaborazione tra le associazioni e le istituzioni, affinché nessuno perda di vista l’obiettivo comune: il benessere della comunità e dei ragazzi e delle ragazze di Casal di Principe. Mi auguro che l’amministrazione comunale sia al nostro fianco e ci coinvolga attivamente, così come noi saremo al loro fianco. Solo attraverso una collaborazione reciproca potremo comprendere le esigenze di entrambe le parti e costruire soluzioni efficaci.
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