Fenice-Crea non distruggere e il Patto Educativo di Comunità: insieme per trasformare il territorio
di cooperativasocialeeva
Fenice-Crea non distruggere è un’associazione no profit nata il 6 giugno 2019 dall’impegno di alcuni giovani di Casal di Principe. L’associazione si occupa di riqualificazione urbana, restituendo alla comunità spazi pubblici abbandonati e degradati. Inoltre, si impegna a rendere la città più verde, piantando alberi e piante nelle aree urbane prive di vegetazione. Come partner del progetto Antenne, l’associazione ha collaborato con l’iniziativa Piantala!, che ha permesso ai più piccoli di contribuire concretamente alla salvaguardia del pianeta piantando piccoli alberi per un futuro più sostenibile.
Il presidente Giovanni Caterino spiega: “Abbiamo aderito al progetto Antenne perché la comunità di Casal di Principe ha affrontato numerose sfide nel corso degli anni. Ci siamo resi conto della mancanza di figure di riferimento per i giovani nel nostro territorio. Per questo, abbiamo deciso di attivarci insieme ad altre associazioni per promuovere un cambiamento. Questo Patto Educativo di Comunità mira a coinvolgere tutte le realtà attive nel territorio, come il terzo settore, l’amministrazione comunale e le scuole. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, poiché questi enti si uniscono in un’unica sfida: diventare la ‘parte educante’ del paese. Credo che sia un’iniziativa fondamentale”.
Che cosa vi aspettate da questo Patto Educativo di Comunità di Casal di Principe?
Siamo un’associazione di volontariato attiva da sei anni e continueremo a promuovere iniziative per coinvolgere e sensibilizzare i più giovani. Procederemo a piccoli passi organizzando attività condivise. Se riusciremo a coinvolgere anche solo 20 o 30 giovani di Casal di Principe, per noi sarà un successo. Siamo consapevoli delle difficoltà della sfida, ma il vantaggio di questo Patto è poter lavorare in rete con altre associazioni. Affrontare queste sfide da soli sarebbe molto più difficile.
È questo il valore principale del Patto?
Creare una rete di collaborazione concreta sul territorio, un vero gruppo d’azione. La sfida di questo Patto è proprio quella di unire le forze e lavorare insieme. Già prima collaboravamo con altre realtà, ma la firma di questo Patto istituzionalizza l’impegno e rafforza i legami tra le varie organizzazioni. Penso che sia un passo avanti importante per programmare e realizzare attività comuni in modo più efficace.
Tra i bisogni prioritari del Patto c’è lo sviluppo di programmi su ambiente, sostenibilità e benessere. Quale contributo pensate di offrire come associazione ambientalista?
Continueremo a promuovere la sensibilizzazione ambientale e la tutela degli animali, affrontando anche il problema del randagismo. Un nostro obiettivo ambizioso è piantare 1.500 alberi a Casal di Principe, come già stiamo facendo all’Oasi di Castel Volturno, per colmare la carenza di spazi verdi. Inoltre, vogliamo creare una rete di monitoraggio per contrastare il randagismo, gli incendi, i roghi tossici e le discariche abusive.
Quali potrebbero essere gli ostacoli da superare?
“La sfida più grande sarà coinvolgere la comunità e raggiungere le famiglie. Il cambiamento è soprattutto culturale, e non tutti sono pronti ad accoglierlo. Mi auguro che si possa instaurare un rapporto di fiducia reciproca tra le istituzioni, in particolare con l’amministrazione comunale, perché questo Patto rappresenta un’assunzione di responsabilità collettiva. Solo con la collaborazione di tutti potremo ottenere risultati concreti e duraturi”.
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