Tra strada e futuro

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A cura di cooperativa sociale Arca

Nezha è nata a Portoferraio, nella splendida Isola d’Elba, da una famiglia marocchina. È una giovane donna di 26 anni e nella sua vita sembra non esserci stato spazio per un’infanzia serena… Del suo passato sappiamo che dai 7 ai 14 anni ha vissuto a Piombino in una struttura per minori. Non spiega come ci è finita, si limita a dire che ce l’hanno messa i Servizi Sociali e, con una certa maestria, svicola le domande.

Ha da sempre un rapporto conflittuale con la famiglia d’origine, tanto che quando prova a tornare a casa, ricominciano da subito scontri violenti con la madre che la portano ad allontanarsi e sceglie di vivere per strada spostandosi tra Pisa, Piombino e Livorno, alternando occupazioni abusive di case abbandonate e pomeriggi dall’unica zia disposta ad accoglierla. A 19 anni resta incinta di un homeless e partorisce prematuramente una bimba in casa di un connazionale. Visto il rifiuto da parte dei familiari di prendersi cura della giovane donna e della figlia, la bimba viene data in adozione e Nezha non la rivede più.
La sua vita riprende nuovamente in strada e a 25 anni resta incinta una seconda volta. Nel corso di questa seconda gravidanza, viene intercettata dagli operatori della Caritas, che le offrono un posto in un dormitorio. Una volta nato il bambino, i due vengono inseriti in una struttura e a Nezha viene offerta una borsa lavoro.

Nezha e Diego, il suo bambino, approdano al progetto “Ali per il futuro” attraverso gli educatori della struttura in cui vivono.  Fin dal primo incontro con il case manager, Diego appare un bambino socievole e molto vivace, mentre Nezha mostra difficoltà ad aprirsi, tanto che non è chiaro il suo interesse o meno verso il progetto pensato per loro. Nel corso dei successivi colloqui Nezha si racconta e accoglie con fiducia la possibilità individuata per Diego di essere inserito al nido d’infanzia.
Diego, infatti, frequenta regolarmente il nido, è un bambino curioso e instaura da subito un forte legame con le educatrici e con i compagni. Nezha inizialmente partecipa, in maniera dinamica, alle attività proposte, ma le sue fragilità e il suo vissuto difficile la portano di nuovo in strada. Questa scelta ha causato la necessità di separare il bambino dalla mamma.

Oggi Diego vive in una casa famiglia, continua a frequentare il suo nido ed è un bimbo sereno e circondato da figure affettive importanti.
Nezha ha continuato a seguire le attività del progetto legate all’ente di formazione e oggi ha un’occupazione lavorativa stabile, ha ricominciato a incontrare Diego e si impegna, nonostante le difficoltà, a cercare di crearsi una vita serena.

(photo @ArthurHidden)

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